P.E. Balboni, Imparare le lingue straniere, Marsilio, Milano, 2008
“Val più la pratica della Grammatica?”, “Sono davvero utili i CD-ROM per l’apprendimento delle lingue?”. Domande come queste sono certamente frequenti per coloro che si accingono a studiare una lingua straniera. Il libro di Balboni affronta proprio questo genere di problematiche non limitandosi a dare delle semplici risposte, ma argomentando le varie affermazioni con elementi scientificamente validi ed approfonditi. Proprio per questo motivo il testo, già in apertura, viene dichiarato non accademico, ma scientifico. Un libro, cioè, che si avvale delle ricerche glottodidattiche, ma non è certamente rivolto agli studiosi. Le fondamenta di questo lavoro sono, come dichiarato dallo stesso autore, quattro settori disciplinari: le scienze del linguaggio e della comunicazione, le scienze della cultura e della società, le scienze neuro-psicologiche e le scienze della formazione. Proprio grazie a questa ricchezza di prospettive il volume affronta agilmente ed in maniera decisamente chiara tutti gli aspetti che riguardano il processo di apprendimento di una lingua: la descrizione della persona che apprende, del suo cervello, dei processi di acquisizione e apprendimento, della memoria, dei filtri affettivi, degli stili di apprendimento e della socialità intrinseca alla lingua; cosa significa “sapere una lingua” essendo abili nella competenza comunicativa, in quella pragmatica ed in quella interculturale; i materiali didattici ed i loro diversi usi che rispondono alle loro altrettanto diverse nature; le svariate attività linguistiche che hanno diversi scopi come, per esempio, la comprensione o il reimpiego; i mezzi per la valutazione e la certificazione e non meno importante, infine, un ultimo capitolo che spiega chiaramente come approcciarsi alle microlingue scientifiche, professionali e disciplinari. Il testo si presenta con una veste grafica chiara che favorisce una scorrevole leggibilità ed una sicura comprensione dei concetti che sono ben schematizzati. Uno strumento utile per una consapevole conoscenza della nostra “macchina” d’apprendimento linguistico.
Giuseppe Interlandi
Nessun commento:
Posta un commento