M. Ragnoli, Divertirsi con l’ortografia. Schede per l’apprendimento di vocali, consonanti e parole, Trento, Erickson, 2000
“Divertirsi con l’ortografia” è un agevole strumento che può certamente aiutare docenti ed alunni nel percorso di scoperta della scrittura. Lavori di questo genere sono sempre più presenti e ricercati nel panorama dell’editoria didattica odierna perché conseguentemente al progresso speculativo in ambito teorico sono cambiate anche le prospettive didattiche della lingua italiana e, nella fattispecie, è certamente mutato l’orizzonte didattico che considera il rapporto tra scrittura e lettura. Tralasciando i periodi in cui a degli errori di ortografia corrispondevano delle punizioni esemplari preferisco sottolineare la serena e liberatoria prospettiva rodariana che ci invita ad evitare “cascate di pianto” per poter permettere ai ragazzi di imparare ridendo. Questa concezione della didattica è quella che anima questo testo in tutte le sue divertenti schede fotocopiabili. Quello che più mi interessa porre all’attenzione del lettore è la forza inesauribile di un apprendimento basato su queste premesse. Uno strumento essenziale per lo studio della lingua italiana dal punto di vista diacronico come il “Grande Dizionario della Lingua Italiana” diretto da Salvatore Battaglia ci aiuta a capire meglio l’importanza della questione di cui ci occupiamo. Il Battaglia ci fornisce diverse accezioni di “scrittura”, ma quella più importante ai nostri fini è la seguente:
Rappresentazione del linguaggio (o, in senso concreto, di determinate espressioni linguistiche), mediante un sistema di segni grafici convenzionali (considerata, in particolare, in contrapposizione con l’espressione orale); la tecnica mediante la quale si compie tale operazione.
Essere consapevoli che la scrittura non è una pratica che nasce ex nihilo, ma è il risultato di un percorso molto più lungo intrapreso dal soggetto in fase pre-scolare è la giusta via che permette di generare un circolo virtuoso di apprendimento di segmenti dotati di salienza che producono ipotesi soggette a cambiamento e riformulazione sul banco di prova dell’uso, orale e scritto. Non mancano le esperienze in questo campo che ci aiutano a dimostrare quanto una didattica ludica che si occupi del rapporto fonema-grafema sia necessaria ad italiani e stranieri[1]. La prospettiva psicolinguistica e terapeutica e quella propriamente linguistica e grammaticale si incontrano nell’esprimere l’importanza di approcci come quello riguardante questo testo della casa editrice Erickson. Il libro, nell’analisi dell’errore, prende in considerazione il modello tripartito di Tressoldi e Cornoldi che distingue tra errori fonologici, errori non fonologici e altri errori. Il testo è diviso in tre capitoli che riguardano rispettivamente le vocali, le consonanti, digrammi e trigrammi.
Giuseppe Interlandi
[1] Cfr. Dall’Armellina R.-Turolla M.L.-Gori G., Giocare con la fonetica. Corso di pronuncia con attività e giochi, Firenze, Alma Edizioni, 2005; Interlandi G., Relazione sul laboratorio di “Didattica ludica della Fonetica dell’Italiano” (http://www.grammagio9.blogspot.com/)