mercoledì 30 settembre 2009

Sintassi in movimento. L’apprendimento della struttura della frase con il metodo linguistico-motorio.


A. Caforio, G. Carlin, R. Cossaro,
Sintassi in movimento. L'apprendimento della struttura della frase
con il metodo linguistico-motorio, Erickson, Trento, 2007


Alla base del volume Sintassi in movimento sta il metodo linguistico-motorio – nato negli anni ’80 – portato avanti dalla metodologia strutturalista che rientra fra quelle correnti innovative che a partire dagli anni ’70 hanno caratterizzato i rinnovamenti nell’ambito dell’insegnamento grammaticale nella scuola primaria.
Il volume è diviso in quattro parti alle quali si sommano delle appendici integrative con quattro testi-episodio e con materiali di cui si possono servire gli insegnanti per realizzare dei giochi da tavolo tra cui Memory, Domino e Puzzle con tante immagini di animali. I testi-episodio sono delle narrazioni che hanno il compito di incentivare l’interesse per la lettura-comprensione nei bambini e possono essere utilizzate per introdurre i primi apprendimenti della sintassi della frase. Tutto questo rientra in quella che chiamiamo didattica ludica: questo tipo di attività, oltre ad essere un complemento delle esercitazioni linguistico-motorie, è molto utile per la comprensione delle strutture basilari della frase minima (soggetto e predicato).
Perché scegliere di utilizzare il metodo linguistico-motorio? La risposta ci viene data dagli stessi bambini se ci pensiamo bene. Si tratta di un metodo basato sulla multisensorialità e questa è tipica di ogni attività ludica in cui sono coinvolti i bambini. Non esiste bambino incapace di provare interesse e attrazione nei confronti del gioco; l’atto del giocare rientra tra i bisogni primari dei suoi primi anni d’età; in esso il bambino vede, ascolta, tocca, mima, gesticola, si muove e si sposta nello spazio: il movimento quindi è presente ovunque e costituisce un mezzo efficace di apprendimento.

Le parti di cui si compone il testo sono le seguenti:
  1. Apprendimento e metodologia multisensoriale: linee generali del metodo linguistico-motorio;
  2. Teoria e metodologia in ambito grammaticale: dall’analisi del testo all’analisi della frase;
  3. I riferimenti normativi in ambito sintattico e motorio: le Indicazioni Nazionali;
  4. La sintassi della frase nel metodo linguistico-motorio.

La prima parte delinea le caratteristiche fondamentali del metodo linguistico-motorio. Gli obiettivi di tale metodo riguardano la motivazione, la relazione/socializzazione, la creatività e l’apprendimento linguistico nel periodo compreso tra l’ultimo anno della scuola dell’infanzia (il metodo è utilizzabile nei campi del corpo e del movimento, dei discorsi e delle parole, dello spazio, dell’ordine e della misura) e la terza elementare (nei primi anni della scuola primaria il metodo è applicabile per l’apprendimento e consolidamento delle tecniche di lettura e scrittura, per l’introduzione all’utilizzo della pausa, della punteggiatura e del progressivo ampliamento, per introdurre e approfondire la sintassi della frase). Nelle esercitazioni-gioco ci si avvale proprio della multisensorialità di cui parlavo prima: tatto, vista, udito, cinestesi e linguaggio verbale in contemporanea con i movimenti e i gesti da utilizzare.

La seconda parte riguarda innanzitutto la definizione di vari concetti concernenti l’ambito grammaticale: viene focalizzata l’attenzione sul testo (da cosa è costituito, i vari generi testuali, ecc.), sulla frase, sulla grammatica in generale (con la sua suddivisione in a) fonetica e fonologia, b) morfologia e c) sintassi); successivamente vengono esposte alcune idee cardine sulla metodologia strutturalista e a tal proposito si fa riferimento a un saggio di Danieli del 1976, intitolato Temi e problemi di linguistica moderna.

La terza parte mette in evidenza il legame esistente tra codici espressivo-comunicativi e apprendimenti disciplinari; si citano inoltre alcuni obiettivi specifici dell’apprendimento relativi alla sintassi e alle scienze motorie con riferimento alla documentazione ministeriale ufficiale concernente le Indicazioni Nazionali per i Piani di Studio Personalizzati nella scuola primaria (documentazione relativa all’Allegato B del Decreto Legislativo 19 febbraio 2004, n.° 59) e ad altra documentazione integrativa; infine si avvia il lettore verso la possibilità di programmare un’unità di apprendimento sintattico (da sviluppare con l’indicazione degli aspetti metodologici e da completare con informazioni sulle modalità di verifica e valutazione per l’accertamento delle competenze finali).

La quarta parte del volume è meno teorica delle precedenti e più pratica. Appare divisa in tre sezioni:
  1. Procedimenti e fattori utilizzabili nella sequenza metodologica;
  2. Obiettivi, attività e facilitatori strumentali del percorso didattico;
  3. Fasi di gioco e verifiche del percorso didattico.
Nella prima sezione viene esposta la metodologia adottata per le attività proposte.
Le altre due sezioni si riferiscono alla struttura di una U.D.A (Unità di Apprendimento) finalizzata al perseguimento di conoscenze e abilità inerenti all’introduzione della sintassi della frase. La seconda sezione in particolare si occupa di presentare al lettore uno schema generale di mete raggiungibili sintetizzate in un quadro di riferimento generale con le specificazioni del PECUP, degli OGPF, degli OSA, degli OF e di competenze (interessante è lo schema proposto nel testo che riassume i punti principali del discorso).
La terza sezione esemplifica con tabelle e disegni il percorso didattico scandito in 4 fasi (1. la frase minima significativa; 2. dalla frase minima significativa alla frase espansa; 3. dalla frase espansa alla frase minima significativa; 4. le inversioni nella frase minima significativa) e integrato da attività di verifica.
Carmen Oliva

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